L'atlante per la trasformazione digitale della PA

Il valore della visualizzazione dei dati per le organizzazioni pubbliche

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Sono Gianni Sinni e sono professore di design della comunicazione all'Università Iuav di Venezia, dove mi occupo da tempo di progettazione del design delle informazioni, soprattutto rivolto alla pubblica utilità e a quelli che sono le applicazioni del progetto per quanto riguarda la Pubblica Amministrazione.

“Cos'è l'Atlante per la trasformazione digitale della pubblica amministrazione? E quali sono i suoi obiettivi?”

L'Atlante della trasformazione digitale della PA è un vero e proprio atlante, una mappatura di quelli che sono i modelli dei servizi pubblici in diversi ambiti di applicazione del progetto e riguarda appunto, come dire, la messa a punto di una ricerca sulle informazioni e le strategie e le risorse a supporto delle organizzazioni pubbliche, sfruttando in tutto questo quelli che sono gli strumenti e le tecniche di visualizzazione grafica dei dati e delle informazioni.

È un vero e proprio volume di 416 pagine che è stato sviluppato durante il Laboratorio di design della comunicazione del corso di Laurea magistrale dell'Università Iuav. E che quindi ha coinvolto 63 studenti e si è appunto sviluppato durante tutto il corso del semestre e ha preso in considerazione, come dire gli aspetti caratterizzanti di una serie di ambiti della Pubblica Amministrazione nel quale, appunto, sono presenti i servizi digitali.

Data anche, appunto la complessità del tema, si è limitato la ricerca, diciamo a 5 ambiti, che sono la gestione dei quartieri, l'istruzione, la la sanità, la cultura e la mobilità. E all'interno di questi sono stati sviluppati poi tematiche specifiche da parte dei vari gruppi di studenti. L'aspetto importante è che questo Atlante, questa mappatura dei servizi è stata fatta, da un'università di progetto che è lo Iuav appunto, come dicevo, in collaborazione con un'amministrazione centrale dello Stato che è il Dipartimento per la trasformazione digitale e Designers Italia. E quindi questo è stato un po' anche come dire, l'elemento caratterizzante di questo progetto, perché è una collaborazione abbastanza rara che si possa sviluppare. Quindi, il risultato è interessante, riteniamo che il risultato sia interessante, sia per quanto riguarda la parte di ricerca sia per quanto riguarda la parte metodologica, appunto, di questa collaborazione fra mondo del design e mondo della Pubblica Amministrazione.

“Quali sono i principali insegnamenti che se ne possono trarre a livello di approccio e metodologia?”

Il modello, anche metodologico, che è stato sperimentato in questo progetto collaborativo è stato quello di far dialogare, come dire, il mondo della Pubblica Amministrazione con quello, del design, anzi, in particolare quello della formazione del design. E quindi questo ha portato a una condivisione anche di quelli che sono i linguaggi presenti in questi due diversi mondi di progettazione.

E infatti, come dire, dal punto di vista proprio, anche di approccio, è stato interessante il fatto che il laboratorio si sia sviluppato in due fasi diverse. Una, iniziale, che è stata quella rivolta alla ricerca e all'analisi delle fonti e dei dati relativi ai servizi della Pubblica Amministrazione, che ha visto una presenza, puntuale, che si è svolta appunto con diversi, con un paio di workshop e un paio di incontri degli esperti, appunto, del Dipartimento per la trasformazione digitale. Questo è stato interessante soprattutto anche per poter sviluppare un linguaggio comune fra gli studenti e ha permesso di entrare dentro a quello che è il la complessità della Pubblica Amministrazione e di capirne meglio le necessità e le criticità e le problematiche da affrontare. Sembra banale, ma per molti degli studenti, appunto, era la prima volta che si confrontavano con la complessità di una Pubblica Amministrazione. Quindi la comprensione di questi di questo mondo è stata particolarmente interessante proprio per sviluppare una ricerca efficace.

La seconda fase si è concentrata invece sulla progettazione della narrazione visiva. Quindi più tipicamente legata agli strumenti del del design, che attraverso uno storytelling grafico basato sui dati riuscisse a riportare e a rendere evidenti quelli che erano i risultati della ricerca. In particolare gli studenti hanno lavorato quindi su tre elementi chiavi: i dati raccolti, la visualizzazione di questi e l'organizzazione narrativa di tutto il racconto. Quindi, attraverso proprio una trama grafica che permetta di sviluppare il racconto grafico per portare il lettore poi verso l'insight, vale a dire, come dire l'informazione principale che è emersa dalla ricerca compiuta.

“Qual è l'utilità pratica dell'Atlante e per chi?”

Possiamo dire che l'Atlante ha due ordini di utilità pratica.

Uno che riguarda appunto i risultati specifici della ricerca e dell'analisi dei contesti dei servizi pubblici digitali che sono stati presi in esame. E da questo punto di vista, vorrebbe presentarsi come un vero e proprio strumento di lavoro, anche se ovviamente non esaustivo e limitato ai 5 settori citati precedentemente.

Le tavole grafiche della tante sono fondamentalmente il risultato di un'osservazione compiuta e lo possiamo considerare una sorta di piattaforma di contenuti e di dati da cui è possibile partire per la progettazione o la modifica dei servizi pubblici digitali.

La seconda utilità, che possiamo individuare appunto nell'Atlante, è quella che deriva da questo metodo collaborativo che abbiamo instaurato fra Università e Pubblica Amministrazione.

L'utilità dell'information design, della visualizzazione dati che possa aiutare il decision maker a comprendere meglio il contesto nel quale operano, ovviamente è un dato, ritengo, abbastanza significativo. E d'altra parte, proprio per questo, allo scopo rendere efficace il prodotto finale tutto il materiale che è stato prodotto durante il corso durante tutto il progetto è stato reso disponibile online.

E presentato anche in una serie di di incontri pubblici di disseminazione.

Proprio nello spirito open source che ci ha guidato per tutto il percorso. Per cui sul sito di Designers Italia potete trovare tutti i PDF relativi all'Atlante. E quindi questo modello collaborativo, che applica le tecniche del data storytelling stabilite con questo progetto è metodologicamente un primo passo, che possiamo pensare possa essere utilizzato anche in altri ambiti percorsi formativi e con altre tipologie di Pubblica Amministrazione.

Insomma, una convergenza di interessi fra mondo della Pubblica Amministrazione e mondo del design che possa, attraverso la trasformazione digitale, rinnovare quelli che sono i principi del design della pubblica utilità.

L'intervista racconta il progetto svolto nel laboratorio di design della comunicazione della Laurea Magistrale dell'università IUAV di Venezia in cui gli studenti hanno mappato attraverso dati quantitativi e qualitativi le informazioni relative agli ai principali ambiti della vita civica.